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Imparare attraverso la luce

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Imparare attraverso la luce

Il colore non è visibile senza luce, 

ma il colore di qualsiasi cosa si vede nella luce

Aristotele, De anima 418b

Come impariamo? Come conosciamo il mondo? Grazie all’intelletto… che funziona un po’ come la luce, avrebbe risposto Aristotele. Vediamo perché.

Secondo il filosofo l’intelletto è ciò che caratterizza l’essere umano e ha due componenti: una passiva e l’altra attiva. Se l’intelletto passivo è un computer vuoto, che può potenzialmente contenere dei documenti, l’intelletto attivo è invece la mano che scrive e archivia i file nel computer. Secondo il pensatore greco questa seconda componente della nostra mente agisce come la luce che permette di vedere i colori: essi esistono anche al buio ma senza illuminazione non si potrebbero percepire, come se non esistessero affatto.

Quanto c’è di vero in questa metafora, tanto antica quanto suggestiva? Oggi l’ottica, branca della fisica che studia i fenomeni luminosi, ci spiega che il processo con cui percepiamo i colori ha delle analogie con quel che immaginava Aristotele. Come ha dimostrato Newton, infatti, è proprio a causa dell’interazione tra gli oggetti e la luce, dalla quale i colori dipendono, che il mondo non ci appare in bianco e nero.

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