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Le lanterne nel teatro antico, indispensabili elementi di suggestione

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Le lanterne nel teatro antico, indispensabili elementi di suggestione

“Dopo mezzanotte lo vengono a chiamare,
lanterne in mano, canticchiando vecchi motivi”

(Bdelicleone) Aristofane, Le vespe

Nei copioni teatrali dei poeti greci antichi, commediografi o tragediografi, vengono spesso menzionate candele e fiaccole ma anche lumi, lanterne o altri apparecchi simili. Perchè? Qual è la necessità di tutta questa attenzione verso questi arcaici corpi illuminanti?

Ebbene, le rappresentazioni teatrali si svolgevano all’aperto, all’esterno, e durante il giorno – illuminate dalla luce intensa del Sole – ed è proprio qui che si comprende la ragione dell’uso della lanterna come oggetto scenico. Nelle rappresentazioni la lanterna rivestiva infatti un ruolo fondamentale… nel creare l’atmosfera notturna! Lumi e lanterne venivano appunto impiegate per aiutare il pubblico a immergersi nell’ambientazione notturna.

Nonostante le antiche pratiche di illuminazione pubblica ci rimangano ancora in parte ignote, sappiamo per certo è una conquista relativamente recente l’illuminazione pubblica dopo il tramonto, che oggi sembra scontata. A teatro dunque, lumi e lanterne non venivano posizionati tra gli oggetti della scenografia, come a simulare l’illuminazione stradale, ma erano proprio gli attori in scena a tenerli in mano e a trasportarli da una parte all’altra dell’area semicircolare situata al centro del teatro, che fungeva da palcoscenico.

Non erano funzionali a illuminare, bensì erano un segnale per gli spettatori in platea: insieme al testo concorrevano a comunicare che la scena si svolgeva in un contesto notturno, contribuendo in questo modo alla narrazione della vicenda.

Sotto la luce naturale dell’Europa meridionale, dalla freddissima temperatura di colore, poteva essere sufficiente un così semplice elemento scenografico per evocare il buio notturno? Beh pare di sì, forse era la natura del teatro stesso ad aiutare, essendo per antonomasia – oggi come allora – luogo di immaginazione e suggestione.

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